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“Crisi come Grazia”: il libro di Monsignor Domenico Sorrentino

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“CRISI COME GRAZIA” PRESENTATA DAL CAPOREDATTORE TG1 PIERO DAMOSSO

di Carmine D’Argenio

Presentato, al cospetto degli affreschi della sala Dono Doni del Sacro Convento di Assisi, il libro “Crisi come grazia” per una nuova primavera della chiesa, di Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo della diocesi di Assisi Gualdo Nocera.

Ad introdurre la presentazione dell’opera, il caporedattore centrale del Tg1, Piero Felice Damosso:

Nel libro vengono affrontati tutti gli aspetti, dalla famiglia come risorsa, così come sperimentato anche in questa Epidemia; fino all’organizzazione della chiesa, indicata da Monsignor Sorrentino nella strada data dall’impulso della nascita di piccole comunità. C’è una speranza, c’è una strada, che partendo da Cristo vuol esser indicata a tutti. – Le parole di Piero Damosso del Tg1 – Accettate anche le critiche di Luca Diotallevi, professore di sociologia all’università Roma Tre, purché vadano in direzione di coglierne il rinnovamento: la chiesa è in crisi, ma non si oppone a questa crisi, anzi cerca di attraversarla. Vuoi vedere che nella crisi c’è grazia? La risposta non è di principio, bisogna piuttosto analizzarla. Ed in un testo così, il riferimento al Coronavirus, può esser solo per andare a vedere cosa ha prodotto; dal momento che le guerre le carestie ed i terremoti accelerano sempre i processi in atto“.

Così il professor Diotallevi alle domande poste nel libro:

Il Cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, si dice convinto che tale libro sia venuto da un lunga gestazione di sapienza, frutto della storia e della cultura di Sua Eccellenza Domenico Sorrentino, ma anche di tanta passione che guarda al futuro.

Nella crisi si evitano le soluzioni Prêt-à-Porter che sfuggono alle vere domande. Torniamo al vangelo per aggiustare le tante cose che non vanno: la crisi come nuova primavera. Per non chiudersi nell’individualismo, la chiesa sia la famiglia, con la scelta delle piccole comunità, altrimenti né parliamo in maniera astratta.

L’autore del libro “Crisi come grazia”, Domenico Sorrentino, ha messo al centro delle sue pagine il mistero della chiesa come famiglia di Dio nella trinità, che ci include in maniera diretta e personale e non è mai massa, perché quando diventa tale puo essere città, ma mai chiesa.

Quello che fino a 40 anni fa era automatico, adesso invece rischia di sgretolarsi in una chiesa dai banchi vuoti, di cui il Coronavirus né è l’emblema, se non c’è il ritorno al vangelo che ci fa rimettere i tasselli al posto giusto“.

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Caso corruzione, Spinelli dichiara: “Toti mi pressava soprattutto sotto elezioni”

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Entra nel vivo la vicenda relativa al caso corruzione che vede coinvolto il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, con l’imprenditore ed ex presidente del Livorno Aldo Spinelli, che ci ha tenuto a chiarire la propria posizione. Ecco le sue dichiarazioni:

“Toti mi pressava, mi telefonava in continuazione soprattutto quando si avvicinavano le elezioni, chiedeva aiuto ma si prendeva impegni che sapeva di non poter mantenere”.

Poi, sempre durante l’interrogatorio di garanzia con il Gip Faggioni, l’imprenditore ha aggiunto:

“Ogni volta che c’era un’elezione tutti mi cercavano per chiedermi soldi. Anche Toti lo ha fatto puntualmente. Vorrei precisare che, se controllate quasi tutte le telefonate da lui a me, non viceversa. Diciamo che era molto presente e non mancava di contattarmi”.

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Milano, esonda il fiume Lambro: la situazione

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La pioggia incessante abbattutasi ieri sera su Milano ha causato l’esondazione del fiume Lambro, in seguito alla quale si sono verificati allagamenti e l’interruzione di alcune linee di bus e tram.

Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco, che hanno effettuato una ventina di interventi riuscendo a regolare il traffico completamente in tilt. In particolare, nel quartiere lambito del Lambro strade e piazze sono allagate e sono stati evacuati diversi edifici.

Inoltre i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno recuperato una signora disabile con il gommone, visto che la sua casa è stata inondata.

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Mattarella manda un messaggio al presidente israeliano Herzog: “L’Italia è impegnata per il diritto di esistere di Israele”

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In occasione della ricorrenza dello Yom haAtzmaut, festa dell’indipendenza dello Stato d’Israele, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente Isaac Herzog che lo aveva invitato alla cerimonia.

Ecco le parole del Capo dello Stato italiano:

“In questo giorno di giustificato orgoglio del popolo israeliano, assistiamo con grandissima preoccupazione ai drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni. In tale contesto, desidero ribadire l’impegno dell’Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere”.

In particolare, nel suo messaggio Mattarella ha rinnovato “la ferma condanna per l’atroce attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e le espressioni del cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale. Resta viva negli italiani tutti la speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà e all’affetto dei propri cari”. 

Poi, aggiunge: “È altresì indispensabile giungere ad un’immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza. Auspichiamo che quanto prima il ciclo della violenza possa essere interrotto, che si riducano le tensioni – anche al livello regionale – e che si apra la strada ad un dialogo che porti ad una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale. Una soluzione che è nell’interesse di tutti e per la quale tutti dobbiamo impegnarci”.

Infine rivolgendosi a Herzog, ha così concluso:

“I nostri Paesi sono uniti da un legame profondo, fondato su valori comuni e cresciuto nel tempo grazie ad un’ampia e diversificata collaborazione che ha promosso il benessere dei nostri popoli e una sempre più profonda conoscenza reciproca. È questo un patrimonio comune cui l’Italia annette la massima importanza, meritevole di essere preservato e consolidato. Confidando che la ricorrenza odierna possa offrire spunti di riflessione e di rinnovata dedizione alla pace, formulo all’amico popolo
israeliano le più cordiali felicitazioni e a Lei, signor Presidente, vivissimi auguri di ogni benessere”.

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